Il macco di fave, ricetta molto saporita, è uno dei pochi retaggi del periodo romano della cucina siciliana e la parola macco deriva dal latino ” maccare” cioè ammaccare, schiacciare.
La coltivazione della fava in Sicilia è quindi di antica tradizione e la fava larga di Leonforte , protagonista del macco, è una varietà particolare.
Il seme è molto più grande rispetto ad altre varietà da cui il nome. Si coltiva in rotazione col frumento perché miglioratrice del del terreno e , ancora oggi, la coltivazione è completamente manuale, secondo la tradizione secolare.la fava di Leonforte ha un gusto particolare ed un elevato contenuto proteico , è “cucivuli” ovvero cuoce in fretta e nel passato sostituiva le proteine animali , poco presenti nell’ alimentazione delle classi più povere. Dopo la mietitura , i contadini ricevevano una scodella di macco.
Ingredienti
- Fave secche sgusciate 400 g.
- Finocchietto selvatico.1 mazzetto
- Bietoline qualche foglia
- Cipolla fresca 1
- Sale ,pepe , olio
- Pane di “casa”
Preparazione
Ammollare le feva in acqua fredda per almeno 2 ore.
Lessare in acqua fredda con la cipolla, a metà cootura aggiungere il finocchietto e le bietoline.Portare a cottura e , qualora le fave non fossero tidotte in poltiglia, ammaccare con una foschetta.Salare , pepare e servire caldo con una generosa quantità di olio extra vergine e fettine di pane di ” casa”.