Naos Places
Sogliano al Rubicone (FC)
Storico luogo di nascita del Formaggio di Fossa DOP e della teglia su cui si prepara per tradizione la piadina, simbolo della gastronomia romagnola.
L’origine di Sogliano al Rubicone è legata alla storia romana del I secolo a.C. e alla figura del console Lucio Cornelio Silla, in latino Sulla. Alcuni membri della sua famiglia si stabilirono nelle terre in cui nasce il fiume Rubicone, chiamando il loro territorio “Fundus Sulliani”.
Da essi nelle epoche successive nacque la stirpe dei conti Silighini che nel 1144 si fecero edificare come dimora un castrum attorno al quale il borgo orbitò fino all’epoca unitaria, quando la fortificazione venne abbattuta per far posto a una grande piazza nella quale tenere un necessario mercato agricolo. Nel 1255 la famiglia dei Silighini si unì a quella dei Malatesta, così il fondo passò in dote alla potente famiglia riminese che lo dominò a lungo, e alla quale si deve l’“invenzione” del sistema di conservazione del formaggio nelle fosse per proteggerlo dalle razzie dei nemici. Nel 1501 Cesare Borgia, nominato conte di Rimini, città alla quale Sogliano aveva giurato fedeltà, convocò a corte Leonardo da Vinci e gli ordinò di percorrere la Romagna per controllare lo stato delle fortificazioni e delle vie di comunicazione. Agli inizi del XVI secolo la regione passò allo Stato Pontificio che la detenne fino all’annessione al regno d’Italia nel 1862.
Nella seconda metà del XX secolo la popolazione si ridusse notevolmente in corrispondenza del maggior sviluppo della pianura, tuttavia negli anni ’80 la produzione del tipico formaggio di fossa venne rilanciata e intensificata e, di conseguenza, si assiste da allora a un periodo di ripresa economica.
L’alimento più tipico di questa parte di Romagna è il formaggio di fossa, prodotto DOP dal 2007, fatto secondo tradizione con latte ovino intero, maturato per almeno 30 giorni e infossato per almeno altri 80- 100.
Il nome del prodotto deriva dall’usanza trecentesca malatestiana di seppellire il formaggio per sottrarlo alle razzie, convertita successivamente in specificità produttiva: i casari avvolgono le forme nel panno e le interrano in grandi ambienti sotterranei a forma di fiasco scavati nel tufo, le fosse, precedentemente deumidificati e sterilizzati col fuoco. Ogni produttore si serve di una fossa diversa e, di conseguenza, ogni formaggio presenta sfumature di gusto uniche e particolari.
Facilmente digeribile e dal sapore piccante deciso, si può degustare in purezza oppure con miele, confetture di frutta o aceto balsamico. A questa prelibatezza, frutto di un sapiente lavoro di mantenimento della tradizione, ogni anno viene dedicata una fiera che si svolge tra le ultime due domeniche di novembre e la prima di dicembre; nel resto dell’anno è possibile visitare il Museo del formaggio di fossa. Un’altra tipicità di Sogliano, il cui utilizzo si tramanda da una generazione all’altra, è la teglia di Montetiffi. Chiamata anche teggia o testo, è il supporto tradizionale per la cottura della piadina romagnola: una lastra rotonda dai bordi rialzati, fatta rigorosamente a mano con le argille delle sponde del Rubicone e cotta nel forno a legna, che dona alla piada un sapore e una croccantezza unici, un gusto autentico e antico. Il borghetto di Montetiffi, a pochi chilometri da Sogliano, è chiamato “paese dei tegliai” per via della presenza di numerosi laboratori artigiani, tuttavia oggi ne rimane uno solo a mantenere viva quest’arte che unisce la valorizzazione delle materie prime del territorio alla conservazione di oggetti e gesti di un passato che non deve scomparire.
Giovanni Pascoli, che vi soggiornò piacevolmente, definì Sogliano “piccolo grandemente amato paese di Romagna”. Un gioiello degli Appennini romagnoli, il cui centro è Piazza Matteotti con la celebre Fontana delle farfalle progettata dal poeta Tonino Guerra: una vasca in marmo nero al centro della quale trova posto la scultura di una delicata farfalla ad ali aperte decorata in mosaico. Notevoli nella loro semplicità le numerose chiese del centro storico e i musei a varie tematiche. Fra tutti quello dell’Arte povera, dedicato alle “carte povere”, alle figurine e alla stampa popolare ottocentesca; oppure il Museo del Disco d’epoca o quello dedicato al periodo di studio del territorio che Leonardo da Vinci trascorse in Romagna per conto di Cesare Borgia. Grazie agli appunti lasciati dal genio di Vinci i moderni soglianesi hanno riscoperto le “concavità”, un sistema di amplificazione naturale anticamente usato dai pastori dell’Appennino per comunicare tra loro a grande distanza.
Due di queste grandi incavature nella roccia sono state recentemente ricostruite nel parco cittadino di San Donato, ognuna corredata da un enorme manufatto in forma di parabola, e offrono ai visitatori molteplici possibilità di interazione. Luoghi e attività altrettanto suggestivi si possono trovare anche fuori dall’abitato soglianese: il ponte di pietra di epoca romana sul torrente Uso nei pressi del borgo di Montetiffi, gli itinerari bike, trekking e di ippoturismo dei “Sentieri dell’Alto Rubicone”, tra salite e sterrati, su strette strade praticamente prive di traffico e immerse nel verde. Ma anche l’appuntamento annuale con “Borgo sonoro”, un itinerario artistico, culturale e gastronomico durante il quale le piazze dei piccoli paesi sul Rubicone diventano sale da concerto a cielo aperto, in un’unione tra buona musica e degustazione di vini e prodotti tipici. Soggiornare a Sogliano al Rubicone significa rallentare per seguire il ritmo dei luoghi e della natura, scoprire eccellenze gastronomiche e manufatti unici della tradizione e percorrere con diversi mezzi le dolci, fruttifere colline romagnole per poi degustare i loro prodotti tipici.
Come arrivare
- Aeroporti più vicini: Forlì Ridolfi (FRL) – Rimini Fellini (RMI) – Bologna Marconi (BLQ)
- Coordinate GPS Sogliano al Rubicone da Google Maps: 44.00486925437056, 12.301065201121988
- In autobus: www.startromagna.it - Linea 140
- In treno: www.trenitalia.it (fermata Cesena)
Esperienze N.A.O.S. a Sogliano al Rubicone
Esperienze legate al piacere e alla bellezza, che appagano gli organi di senso. Armonia percettiva frutto dell’integrazione tra enogastronomia, ludus e ambiente naturale.
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I luoghi e la natura delle aree interne, dove il bosco, i monti, il cielo e le acque si fondono e si aprono
all’esplorazione.
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Viaggio dinamico, su percorsi predefiniti ma anche in libera fruizione, nel quale il mezzo di trasporto diventa mediatore dell’esperienza.
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Storiografia dell’arroccamento, nascita e declino delle isole di umanità e del potere nel periodo pre e post feudale.
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Spostamenti legati a particolari eventi episodici, periodici o permanenti, come la fruizione di mostre, rassegne, concerti e iniziative culturali.
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Alla scoperta della storia dei luoghi e dei personaggi del passato, delle vestigia di popoli antichi e di tutto ciò che è fondamento della cultura del presente.
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I prodotti tipici, eccellenze uniche e caratteristiche dei territori: stagionalità, qualità, le modalità di produzione e un consumo attinente al luogo.
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