La Settimana Santa ad Enna
Uno dei periodi più suggestivi per visitare Enna è, senza dubbio quello della Settimana Santa e della Pasqua, i cui si ripetono riti che risalgono al periodo della dominazione spagnola (XV-XVII sec.). I riti della Settimana Santa di Enna si aprono la Domenica delle Palme e si concludono la Domenica di Albis, una settimana dopo Pasqua.
Dalla Domenica delle Palme e fino alla tarda mattinata del Mercoledì Santo, le 15 confraternite, ciascuna nel giorno e nell’ora stabilita, partendo in processione dalla chiesa di appartenenza, si recano al Duomo per l’ adorazione solenne della Eucaristia, rito questo che gli ennesi chiamano l’ura.
Domenica delle Palme Con la processione di Gesù e degli Apostoli e l’ingresso di Gesù a Gerusalemme si aprono i riti della Domenica delle Palme. Alle 10.00 del mattino, come detta la tradizione, presso il barocco Santuario di Papardura, arroccato sui ripidi fianchi della montagna su cui sorge la città, i confrati della Passione rappresentano l’arrivo del Messia nella città santa. Uno dei confrati, rappresentante Gesù, monta su un asinello, preceduto da dodici compagni, rappresentanti gli apostoli, che reggono grandi rami di palma. Il corteo risale per la strada che porta in città, e viene accolto al quadrivio del Monte dalle rappresentanze delle confraternite e dalla banda in festa, circondata da un gran numero di fedeli.
La processione si ferma alla Chiesa di San Sebastiano, dinanzi alla quale viene posto un portale su cui vigilano due sentinelle romane dell’imperatore; Gesù sull’asinello e i dodici apostoli, attraversando tale portale fra gli osanna della folla, si avviano ad assistere alla benedizione delle palme e degli ulivi, per poi guidare una grande processione che percorrerà per intero la parte occidentale della città alta, ivi incluse le tortuose e pittoresche viuzze dei quartieri tradizionali come pure i rettilinei e ampi viali della zona moderna. Quando finalmente la processione raggiunge la Chiesa di San Leonardo, essa viene accolta dai fedeli e dal suono delle campane, mentre all’interno si dà il via alla passione di Gesù di cui fa memoriale il simulacro dell’ Ecce Homo.
Venerdì Santo Il momento culminante delle celebrazioni pasquali si ha nella giornata del Venerdì Santo, quando, nel primo pomeriggio, tutte le Confraternite giungono al Duomo e lì incominciano a comporsi per la solenne processione. Sono oltre duemila i confrati incappucciati che, in rigoroso ordine prestabilito e in assoluto silenzio e mestizia, precedono le Vare del Cristo morto e dell’Addolorata, dando così inizio al lungo corteo funebre che percorrerà quasi tutta la città. Ad aprire la sfilata è la Compagnia della Passione, i cui confrati portano su dei vassoi i 25 simboli del martirio di Cristo, detti i Misteri: la croce, la borsa con i trenta denari, la corona, la lanterna, il gallo, i chiodi e gli arnesi per la flagellazione. Seguono la altre Confraternite e, con la massima compostezza, la processione lentamente si snoda per le vie cittadine fino a raggiungere la chiesa del cimitero, ex Convento dei Cappuccini, dove viene impartita, ai fedeli, la benedizione con la croce reliquario contenente una spina della corona di Cristo. La processione, quindi, ritorna verso il Duomo.
Domenica di Pasqua, ‘A PACI I riti della Settimana Santa, proseguono la Domenica di Pasqua con la cerimonia detta ‘a Paci, quando, tra due ali di folla, e un festoso suono di campane, nella piazza adiacente al Duomo, le statue del Cristo risorto e della Madonna si incontrano e trionfalmente vengono portate all’interno della chiesa, dove rimangono esposte alla venerazione dei fedeli per una settimana.
Domenica in Albis La domenica successiva alla Pasqua, detta Domenica in Albis, le Confraternite, Collegio del SS. Salvatore, Spirito santo e il Collegio di S. Giuseppe, con il vicario foraneo della città e i fedeli, si recano in processione nei pressi del Castello di Lombardia, dove, con il simulacro della Trinità portato a spalla dai confrati dello Spirito Santo, viene impartita la solenne benedizione dei campi. Si fa ritorno, quindi, verso il Duomo, sostando prima in Piazza Mazzini, dove si da vita alla tradizionale e ultima cerimonia, detta la Spartenza (separazione) presieduta dalla Venerabile Confraternita dello Spirito Santo, in cui la Confraternita Collegio del SS. Salvatore e il Collegio di San Giuseppe ritornano in possesso dei rispettivi fercoli (del Figlio risorto e della Madre) e li riconducono nelle chiese di appartenenza, a simboleggiare il necessario distacco per la conclusione terrena della missione di Cristo che ritorna al Padre. La confraternita di San Giuseppe, che porta a spalla il fercolo con la Madonna, viene accompagnata nella propria chiesa dal Simulacro della Trinità portato a spalla dai confrati della Venerabile Confraternita dello Spirito Santo.
Le Confraternite Nel 1740 ad Enna esistevano 34 fra Confraternite, Compagnie e Collegi; oggi ne sopravvivono solo 15, che regolamentati da statuti, oltre ad animare la Settimana Santa, provvedono a solennizzare attivamente gli eventi religiosi più significativi della città. I confrati odierni non sono più i minatori e gli agricoltori di una volta, bensì professionisti, studenti e impiegati; unica preclusione rimasta è il sesso: infatti sono ammessi solo gli uomini. Le Confraternite, che già esistevano come corporazioni di arti e mestieri, vennero autorizzate a costituirsi liberamente come organizzazioni religiose per promuovere il culto, ricevendo dai sovrani norme precise e privilegi. Le Confraternite partecipavano alla vita della città con ruoli ben definiti: alcune si occupavano del sostentamento dei poveri, altre dell’assistenza agli ammalati e altre ancora dei condannati a morte.